di Cigognetti Eleonora
“Ogni monumento dovrà essere visto come un caso unico, perché tale è in quanto opera d’arte e tale dovrà essere anche il suo restauro.” Roberto Pane, Il restauro dei monumenti, 1944
Restaurare un’opera d’arte è un’operazione molto delicata e che richiede approfondite conoscenze sia dei materiali antichi che dei materiali moderni e della loro interazione.
L’affresco della loggia di Villa Gandini Zamboni presenta numerose problematiche di degrado:
- Disgregazione dell’intonaco e caduta di frammenti di affresco e dell’incannucciato di supporto
- Fessure che attraversano tutto lo strato di intonaco
- Disgregazione e polverizzazione del colore
- Attacco biologico: funghi, batteri e muffe.
Queste problematiche stanno comportando nel tempo la perdita irreversibile del bellissimo dipinto.
Con la raccolta fondi vogliamo restaurare il dipinto e garantirne la sua conservazione futura.
Chi eseguirà il restauro?
Il progetto di restauro è stato realizzato dall’architetto Paola Ferrarin, presidente della nostra Associazione, ed è già stato approvato sia dal comune di Valeggio sul Mincio che dalla Soprintendenza di Verona.
La ditta che realizzerà il restauro si chiama Lithos ed è di Venezia. Al link del loro sito potete trovare maggiori informazioni sui lavori svolti http://www.lithosrestauri.com/
La ditta Lithos opera dal 1985 nel campo del restauro conservativo ed ha nel suo curriculum lavori di rilevanza internazionale, tra i quali ad esempio a Mantova la Basilica di Sant’Andrea, le Procuratie Vecchie a Venezia, e, sempre a Venezia, sta eseguendo il restauro del Ponte di Rialto.
Come verrà restaurato l’affresco di Villa Gandini Zamboni?
Il primo intervento d’urgenza, fatto realizzare nel maggio 2014 dalla nostra Associazione, è stata l’applicazione di listelli di legno flessibili avvitati alle travi in punti dove era mancante la decorazione, con funzione di sostegno e stabilizzazione delle parti di dipinto che stavano per crollare.
Questo intervento non basta però a garantire la conservazione del dipinto, che frammento dopo frammento continua a disgregarsi.
Il restauro che verrà eseguito al termine della raccolta fondi, prevede una sere di operazioni che serviranno a rinforzare il dipinto e a pulirlo rimuovendo tutte le sostanze che sono causa di deterioramento.
- Come primo intervento verrà eseguito il consolidamento dell’intonaco, eseguito nella parte superiore dal sottotetto, utilizzando un prodotto composto da nanoparticelle di calcio che ricompatteranno l’intonaco disgregato.
- Successivamente l’intonaco verrà rinforzato applicando una nuova malta molto leggera e completamente compatibile con i materiali originali, nella quale verrà applicata una rete di rinforzo strutturale che servirà ad irrobustire il supporto ed a renderlo più stabile nel tempo.
- Nelle parti dove il dipinto è mancante, verranno inserite delle nuovi tasselli di incannucciato, i quali verranno poi stuccati con una malta di calce molto simile a quella originale dell’affresco.
Si procederà poi al restauro della superficie dipinta, eseguendo:
- il consolidamento del colore per fissare tutte le scaglie che sono sollevate e che sono a rischio di caduta;
- la pulitura dell’affresco, per rimuovere i depositi di sporcizia atmosferica;
- un trattamento biocida, per l’eliminazione dei batteri e delle muffe che intaccano il dipinto;
- le parti dove manca il colore verranno stuccate con una malta simile all’originale e verranno reintegrate pittoricamente in base alle direttive della Soprintendenza alle Belle Arti di Verona;
- infine verrà eseguito un trattamento protettivo, per proteggere il dipinto dal degrado futuro.
Voglio infine sottolineare già in questa sede un concetto molto importante: un restauro è efficace nella risoluzione dei problemi conservativi attivi e per “bloccare” l’opera nello status in cui si trova, ma non si può considerare esaustivo e definitivo per il futuro. I benefici ottenuti con un restauro vanno mantenuti e prolungati nel tempo eseguendo dei minimi interventi di controllo e manutenzione negli anni, che garantiranno non solo il benessere dell’opera ma anche un minor dispendio economico nel tempo.